Ci siamo, ormai hai il tuo sito web ma non sai da dove cominciare per essere raggiungibile. Ti sei reso conto che il solo avere un sito web non implica anche di essere raggiungibile dai motori di ricerca.
È bene che tu sappia che non sei tu il problema, il motivo è che per essere facilmente raggiungibili sul web servono alcuni accorgimenti.
Stiamo parlando della famosa SEO (Search Engine Optimization), cioè l’ottimizzazione sui motori di ricerca.
Attenzione a non confondere questa strategia con la SEM che è invece l’ottimizzazione sui motori di ricerca a pagamento.
La SEO rappresenta il miglior modo per essere raggiunti dagli utenti, non perché essa sia gratuita (anzi, alle volte per raggiungere alcuni risultati è opportuno investire qualcosa) quanto perché porta il cosiddetto traffico organico.
Il traffico organico è il miglior modo di essere raggiunti perché è quello che ti da la certezza di avere utenti realmente interessati a quello che pubblichi. Se ci pensi bene è intuitivo: girare per la città e consegnare volantini (SEM) è ben diverso da avere dei clienti che bussano alla tua porta (traffico organico – SEO).
Innanzitutto devo farti una premessa. Ottenere traffico con la SEO non è una cosa immediata. Potresti seguire tutti i consigli del mondo ma ritrovarti una settimana dopo a chiederti se quello che hai fatto è servito a qualcosa oppure no. Questa premessa serve proprio a informarti del fatto che i primi risultati si vedono dopo molto tempo solitamente. Quindi non perdere l’entusiasmo e fai del tuo meglio!
In questo articolo faremo riferimento sempre a Google come motore di ricerca, in quanto è sicuramente il motore di ricerca più utilizzato e non richiede alcuna presentazione.
Cosa fare per far crescere il proprio sito web con la SEO
Per cominciare facciamo un breve verifica della tua presenza su Google. Cerca su Google site:url del tuo sito e guarda il risultato.
Se non ci sono risultati il tuo sito non è indicizzato, altrimenti lo è. Se non lo sei non preoccuparti, adesso risolveremo il problema. Prima di farlo però bisogna capire la differenza, per addentrarsi nel mondo SEO, tra indicizzazione e posizionamento.
Sito indicizzato:
Sito non indicizzato:
L’indicizzazione è la presenza sul motore di ricerca. Insomma, Google sa che esistiamo a prescindere da quanto ci reputa importanti. Il posizionamento è, come suggerisce il nome, la posizione della nostra pagina in base a una query di ricerca.
Es. Se abbiamo un articolo con titolo “Come rinfrescarsi durante l’estate” il nostro posizionamento dipende dalla query di ricerca (cioè le parole/frase che l’utente scrive su Google).
Quindi è qualcosa di relativo, perché per la frase “rinfrescarsi in estate” potremmo essere in quarta posizione, mentre per la sola parola “estate” potremmo essere in posizione 10.000.
A tale proposito è importante scegliere con cura le parole chiave dei nostri articoli, perché saranno loro in definitiva a decidere il nostro successo.
Per scegliere una parola chiave funzionante esistono online strumenti gratuiti, di cui uno proprio di Google stesso. Parliamo del Google Keyword Planner che consente di inserire parole chiave e vedere il loro volume di ricerca. In altri termini ci fa capire se una parola chiave può funzionare meno fornendoci anche dei suggerimenti di query di ricerca (possono funzionare da spunto per un titolo). Punta sempre a una o più parole chiave (all’interno dell’articolo puoi utilizzarne anche più di una) che abbiano almeno 1000 visite mensili. Concorderai con me che puntare su parole chiave con 10 ricerche mensili non porta molto profitto.
Inoltre sempre Google fornisce un altro strumento utile per capire le tendenze di ricerca degli utenti, Google Trends: ad esempio potresti vedere come va il trend di ricerca per “smettere di fumare” e capire se è qualcosa che al momento va forte o meno rispetto al passato.
Come rendere il proprio sito indicizzato?
Finalmente è il momento di indicizzare il tuo sito. L’operazione è veramente molto semplice.
Per prima cosa accedi con un account Google alla Search Console, dopodiché registra il tuo sito. Google ti fornirà delle indicazioni per confermare che il sito è di tua proprietà. Una volta fatto ciò dovrai andare nel menù laterale nella sezione “Indicizzazione”, poi in “SiteMap” e in fine inserire nell’input di testo
url_del_tuo_sito/sitemap.xml e cliccare su “Invia”.
Al resto ci penserà Google, per l’indicizzazione non dovrai fare altro. Il processo dell’indicizzazione è quello che da i risultati più immediati. Basta infatti qualche giorno per essere già indicizzati. Ma è lì che inizierà il vero lavoro duro.
P.S. La sitemap è come una mappa che mostra tutte le strade della città. Se il tuo sito è già indicizzato su Google inserire la sitemap su search console è comunque una pratica essenziale. Dunque esegui questo procedimento anche se il controllo suggerito all’inizio dell’articolo ha dato esito positivo.
Come diventare raggiungibili per davvero
L’indicizzazione in sé non garantisce traffico. Questo perché si può essere indicizzati anche se si è perennemente in ultima posizione su Google.
Statisticamente le pagine più visitate sono i primi 3 risultati, tuttavia risultano raggiungibili anche quelli successivi purché in prima pagina.
Per ottenere del traffico essere in prima pagina su Google è cruciale. Quante volte ti è capitato di andare nella seconda pagina di Google per fare una ricerca? Probabilmente rarissime volte o mai.
Ti ripeto che prima di raggiungere un simile risultato passerà del tempo, quindi non demoralizzarti se dopo un mese dall’applicazione di questi suggerimenti dovessi vederti ancora nella stessa condizione. Il miglioramento ci sarà, solo non subito.
Per iniziare devi programmare il titolo del tuo contenuto strategicamente. Quello che scrivi deve interessare il pubblico di internet. Ad inizio articolo abbiamo parlato di strumenti come Google Keywords planner: questo è un ottimo punto di partenza. Inserisce nel Google Keyword planner più parole chiave attinenti a quello che stai per scrivere, prendi spunto dalle query di ricerca e punta a una o più keyword che abbiano in totale almeno 1000 visite mensili. Se non farai questo potresti scegliere keyword poco ricercate, oppure dovresti basarti sulla fortuna e sperare che la keyword pensata sia valida. Ma dal momento che hai a tua disposizione uno strumento gratuito perché basarsi sulla fortuna?
Dopodiché la cosa da fare è scrivere articoli SEO-friendly, per fare ciò dovrai seguire i suggerimenti che sto per darti. Se utilizzi un CMS come WordPress scarica subito il plugin YOAST SEO che ti darà molti di questi stessi suggerimenti nel mentre scriverai il tuo articolo.
Passiamo ora alle regole da seguire, ma prima di tutto prendi una penna indelebile e scrivi nella tua testa la regola d’oro. Se rispettare questa regola non ti sta bene, purtroppo, l’universo SEO non ti lascerà sopravvivere.
Ogni contenuto che inserisci sul tuo sito deve essere di QUALITÀ. Qualità vuol dire che i contenuti hanno valore, vuol dire che lasciano all’utente qualcosa. Quando l’utente lascia la tua pagina ne deve uscire arricchito in qualche modo. Per rendere questa cosa possibile c’è bisogno di impegno: quando scrivi qualcosa devi documentarti o conoscere realmente il tema che tratti. Devi trattarlo nel modo più semplice e diretto possibile per renderlo fruibile a tutti. Essere prolisso non è un bene se il tuo scopo è quello di scrivere un articolo più lungo, perché l’utente non è stupido e se si accorge che il testo è volutamente appesantito potrebbe abbandonare la tua pagina (con conseguenti penalizzazioni da parte di Google).
Adesso possiamo passare alle altre regole:
- Lunghezza del titolo: cerca di non superare i 70 caratteri. Il tuo obiettivo è quello di far mostrare all’utente un titolo completo e non ritagliato
- Titolo accattivante: potrà sembrare banale ma a leggere molti articoli non sembra poi così scontato. Il titolo deve suscitare curiosità ed essere il meno statico possibile. Ti faccio un esempio: “Come fare trading online” è un titolo sicuramente chiaro semanticamente, ma che potrebbe non incuriosire troppo. Scrivere invece “Trading online: 5 cose da fare per ottenere subito successo” incuriosisce. Se tu fossi un utente interessato al trading online tra i due articoli, su quale cliccheresti per primo?
- Devi essere coerente con quello che scrivi: in altri termini non devi fare clickbait. Scrivere un titolo sensazionalistico e poi nei fatti proporre un contenuto diverso può inizialmente farti ottenere qualche click in più, ma con il tempo Google ti penalizzerà per la frequenza di rimbalzo (cioè la velocità con cui gli utenti lasciano il tuo sito).
- Devi ripetere più volte la/le keyword senza però forzarle. Se in una frase non ci sta bene la tua parola chiave non serve metterla, anzi produrrà danno.
- Scrivi una metadescrizione di massimo 140 caratteri: iniziando dalla parola chiave e fornendo una sintesi accattivante del tuo articolo. La metadescrizione è una breve descrizione che serve ad anticipare all’utente quello che troverà nella pagina che il motore di ricerca gli ha mostrato. Si tratta infatti di quel testo riportato sotto il titolo dei risultati del motore di ricerca, il quale, comunque, non è tenuto a mostrarla se la reputa scadente. Il limite dei 140 caratteri non è dovuto al fatto che superandolo l’utente potrebbe annoiarsi, quanto al fatto che dopo quel limite di caratteri il testo viene tranciato.
- Utilizza immagini con il parametro alt (un testo alternativo che si carica nel caso in cui per qualsiasi motivo l’immagine non si dovesse caricare) al loro interno: dietro questa regola ci sono più motivazioni, ma quella che ci tengo a farti notare è che in questo modo estendi la tua visibilità non solo alla ricerca di testo ma anche alla ricerca di immagini.
Come puoi notare facendo una ricerca tramite immagini, vengono mostrate immagini legate a degli articoli. Queste immagini vengono trovate dal motore di ricerca sia perché sono correlate ad articoli di trading e sia perché il loro parametro alt contiene le parole chiave (“trading online”). Si tratta di un’opportunità in più di essere rintracciati, perché sprecarla?
- All’interno dell’articolo usa dei backlinks (cioè link che rimandano ad altre pagine del tuo sito) e link esterni di siti autorevoli. Per verificare la loro autorevolezza puoi usare siti come MOZ oppure AHREFS inserendo semplicemente il link del sito.
- Cerca backlink dall’esterno: da ormai un po’ di tempo Google tiene conto dell’autorevolezza dei link esterni. In passato bastava veramente poco per crearsi dei backlink dall’esterno: bastava creare un forum online in 5 minuti e inserire i propri link senza alcun pudore. Oggi questo non solo non è più possibile, ma potrebbe addirittura arrecare un grave danno al tuo sito con le pesanti penalizzazioni da parte di Google. Se cerchi di farti citare da qualche sito, assicurati che abbia una certa autorevolezza (da quanto tempo esiste? Produce contenuti di qualità? Ha un’autorevolezza superiore a 20 misurata dai due strumenti citati nel punto precedente?)
- All’interno degli articoli cerca di mantenerti su un minimo di 1000 parole
- Pubblica regolarmente: stila il tuo calendario editoriale e pubblica a cadenza regolare, un sito inattivo per Google viene premiato di meno anche se ha contenuti di qualità.
- Utilizzare i sottotitoli <h2>, <h3>, <h4>, <h5> e <h6> ogni 300 parole e in ordine di importanza (minore è il numero maggiore è l’importanza)
Per ora puoi limitarti a queste regole, con il tempo potrai integrarne altre, ma di queste regole non puoi proprio farne a meno .
Come fidelizzare utenti e incuriosirne di nuovi
Una delle strategie più vincenti per fidelizzare un utente e di attirarne di nuovi è quella di offrire qualcosa di valore. E per “qualcosa di valore” intendiamo realmente qualcosa che abbia un valore, l’ideale sarebbe qualcosa che generalmente viene venduta.
Eccoti alcuni esempi per fissare meglio il concetto. Se vendi dei corsi di formazione un buon “regalo” potrebbe essere qualche lezione gratuita. Se produci software potrebbe essere una versione trial del tuo software. Se vendi consulenze potresti regalare una breve consulenza iniziale. Se eroghi servizi potresti regalare un coupon sconto oppure regalare una prestazione base per far conoscere la qualità dei tuoi servizi. Insomma, l’unico limite è la sostenibilità economica della cosa.
Il tutto in cambio di qualcosa di piccolo per l’utente (mail, numero di cellulare) e grande per noi. Perché potremo rimanere in contatto con l’utente inviandogli, ad esempio, qualche nuova offerta.
Ottenere visite sul tuo sito web per un’attività locale
Se operi solamente in un ambito geograficamente ristretto dovrai adottare delle misure ulteriori. Se per esempio sei un ristorante di Milano forse essere raggiungibile dagli utenti romani non ti porta grossi vantaggi.
Per avere quelle dieci marce in più rispetto a chi non si occupa di ottimizzare il proprio posizionamento nella propria area geografica, dovrai registrarti su Google My Business e inserire tutte le informazioni che possono ricondurre a te. Se sei una pasticceria e operi a Milano potrai essere più facilmente rintracciabile ad esempio da chi cerca “pasticceria a Milano”. Ma non solo, se un utente cerca su Google Maps “pasticceria” vedrà tutte quelle attività registrate come “pasticceria” nelle sue vicinanze. E questo aiuterà senza dubbio il tuo business!
Spero che l’articolo sia stato di tuo interesse e, visto che siamo in tema, che tu lo abbia trovato di qualità. Se così fosse ti invito a lasciare un commento e condividerlo sui social per farmi sapere cosa ne pensi.
Alla prossima!
In questo blog mi occupo di tematiche legate in diversa forma al tema dell’innovazione e della tecnologia.
Sin da piccolo appassionato di informatica mi divertivo a creare siti web e applicazioni elementari cercando di capire cosa ci fosse sotto il cofano. Questa passione mi ha condotto alla mia professione di informatico dopo aver conseguito una laurea in informatica presso l’Università della Calabria (Unical).
Periodicamente pubblico articoli attinente a questi temi.
3 citazione/i su “Come ottenere visite sul tuo sito web: scala Google con la SEO”